IL REGOLAMENTO DI GIOSTRA DAL 1946 AL 1949
All’inizio della nostra storia, in quel lontano 1946 che vide la riesumazione della Giostra della Quintana, ed almeno fino al 1949 il tracciato di gara non era come lo conosciamo oggi. Niente diagonali, ma un semplice circuito a forma di zero. Una specie di “Indianapolis” equestre, con la statua del Dio Marte sistemata all’altezza della tribuna centrale, più o meno dove ora è ubicata la tribunetta che ospita i cronometristi e la giuria di gara. Un percorso molto semplificato rispetto ad oggi, fatto ad uso e consumo di cavalieri, e bene precisarlo, che non erano dei mostri di professionalità come i fantini del terzo millennio. Si sta parlando sì di appassionati del cavallo ma, comunque, di uomini che potevano dedicare poco del loro tempo a questa passione. Non dimentichiamo mai, infatti, che la Foligno di quel periodo era una città prostrata dalla guerra, devastata materialmente e moralmente, con tutte le sue risorse umane, impegnate, a tempo pieno, ognuno nel suo ambito di competenza, a ricostruire un tessuto socio economico fortemente usurato. Ed in tal senso, anche i primi “big” della Giostra, da Bartolomeo Gregori a Gianlivio Sorbi, da Alberto Moretti ad Aurelio Ravagli o Remigio Cinti, erano sicuramente presi da ben altri problemi. Altro aspetto da non sottovalutare, rispetto ad una realtà decisamente più arcaica rispetto all’attuale, era quello legato all’utilizzo del Campo de li Giochi. All’epoca (e fino al 1982), era quello il terreno di gioco dei “falchetti”; ragione per cui, tutto quello che esulava dal calcio, doveva interferire il meno possibile con la bontà di un tappeto erboso che, malgrado le categorie dilettantistiche in cui militava il Foligno Calcio, era unanimemente riconosciuto come uno dei migliori del centro Italia, con un impianto di drenaggio eccezionale. Questa era il contesto tecnico in cui si calava la Quintana del primo decennio. Tanto agonismo, buona volontà da vendere ma, per le ragioni di cui sopra, le sontuosità tecniche che ora apprezziamo come “costante” della tenzone, erano ancora una chimera.